Sono Clarissa. Ho iniziato ad approcciarmi al teatro quindici anni fa dopo l’abbandono del mio primo grande amore. Credevo di morire. Ho scelto il teatro anzichè la terapia perchè pensavo fosse più divertente. E non ho sbagliato. Il teatro è terapia (se lo fai con sincerità) ed è divertente (se ti metti in gioco veramente).
Sono Clarissa. Ma da allora sono stata anche Mirrina, Inga, Pinter (si proprio lui), la dame fatale, Carol, Jan, Persefone, Lisa, Antonio, Maria e Luisa. Sarebbe forse banale dire che mi porto dentro un pò di ciuscuno di loro. E onestamente non mi sono mai interrogata su questo. Forse se oggi sono così come sono è anche perchè ho provato ad entrare per un pò in tutte queste vite.
Quello di cui sono certa invece è che mi ricordo le facce, le risate, le litigate, le memorie, la fatica, la creatività, la vergogna, la tenacia, le sgridate, le delusioni, i successi, gli applausi, il battito accelerato udel cuore poco prima che si alzi il sipario…
Ecco, tutto questo ha composto il mio teatro finora. E questo si, lo porterò per sempre dentro.