
Cosa rappresenta per me il teatro, è un pò come chiedermi perchè ami quella determinata persona, è
semplicente inspiegabile con la ragione, dunque, cercherò di dirvelo mostrandovi cosa sento e cosa provo.
A 13 anni ho iniziato a far teatro perchè ridevo, piangevo e perchè mi veniva bene. A 15 ho continuato a
fare teatro perchè non mi piacevo e non sopportavo quella che ero, allora diventò un ottimo alleato per
fuggire dalla Manuela di tutti i giorni ed essere altro. A 18 anni piansi in scena e lì ho capito quanto
meraviglioso fosse quello che stavo facendo e rimasi affascinata dal momento unico che stavo vivendo. A
20 anni e fino ai 23 smisi di recitare perchè quel mondo mi aveva illusa e ferita, volevo protteggerlo…volevo
proteggermi. Dopo qualche tempo feci pace con me stessa e ascoltai il mio bisogno impellente di tornare di
nuovo sotto quei riflettori di luce calda. Dietro le quinte vivo attimi di terrore, di angustia e anche di
incoraggiamento, cerco e voglio dare il massimo a me stessa e a chi mi sta dedicando attenzione. Vivo
quest’arte come un dono, che spesso mi ha salvata e che ha un effetto liberatorio su di me. Mentre sono
sul palco è come se si fermasse il tempo, un tempo sacro, che amo custodire.